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Paramorfismi e dismorfismi

PARAMORFISMI

Si tratta di deformità in genere transitorie, correggibili volontariamente, non sostenute da alterazioni scheletriche.
Sono il risultato di posizioni scorrette e atteggiamenti posturali viziosi che con il tempo sono causa di dolore. Di solito sono forme che si possono correggere attraverso esercizi specifici di rieducazione posturale. Sono in generale forme transitorie, che non comportano, se trattate adeguatamente, alterazioni delle strutture scheletriche. Sono forme reversibili (spesso regrediscono spontaneamente) ma devono comunque essere diagnosticate precocemente per essere trattate con successo soprattutto nell’età dello sviluppo.
Tali alterazioni, non trattate adeguatamente, possono degenerare in alterazioni irreversibili a carico dell’apparato scheletrico che prendono il nome di dismorfismi.


Esempi di paramorfismi sono:
- Deviazioni della colonna vertebrale per differente lunghezza degli arti inferiori, per contrattura unilaterale della muscolatura paravertebrale (da irritazione di una radice nervosa dello sciatico, ecc.)

Atteggiamento scoliotico
Deviazione della colonna vertebrale nel senso destra-sinistra che si può verificare su tutta la colonna.
La diagnosi radiografica (per misurazioni del grado di gravità) è indicata solo dopo il controllo della postura che individua eventuali:
- differenze nel triangolo della taglia.
- dislivelli delle spalle.
- presenza del gibbo dorsale o lombare che si evidenzia maggiormente flettendo il busto in avanti (segno che può essere assente nell'attegiamento scogliotico).


Si interviene, in tal caso con:
- Ginnastica posturale.
- Solette o scarpe ortopediche.
Per atteggiamenti scoliotici gravi o scoliosi vere e proprie, invece, si deve intervenire con corsetti ortopedici (busti). In casi estremi con l’intervento chirurgico.

Atteggiamento ipercifotico e iperlordotico
Sono causate da un basso tono muscolare a livello dorsale e lombare. Con una buona attività fisica questi due paramorfismi si possono evitare.

- Atteggiamento ipercifotico
Accentuazione della curva fisiologica dorsale del rachide che spesso si associa ad una iperlordosi lombare o cervicale compensatoria (cifolordosi).

- Atteggiamento iperlordotico
Accentuazione della curva fisiologica lombare.



DISMORFISMI

Sono quelle modificazioni della normale morfologia, sostenute da alterazioni congenite (malformazioni) o acquisite delle strutture muscoloscheletriche.

Esempi di dismorfismi sono:

- SCOLIOSI
Curvature patologiche irreversibili della colonna vertebrale nel piano frontale (in senso latero-laterale). Una alterazione della corretta forma della colonna vertebrale caratterizzata da una torsione della colonna nei tre piani dello spazio.
Questa deviazione è caratterizzata da:

- Curva primitiva.
Inclinazione laterale delle vertebre (asse di gravità spostato verso il lato della concavità).

- Curva compensatoria.
Rotazione compensativa dal lato opposto (tentativo di riportare la gravità al centro mediante una o più curve di compenso)

- Gibbo costale.
Asimmetria costale e conseguente deformazione della gabbia toracica.
Quando la scoliosi è associata a una deviazione sul piano sagittale (cifosi) si parla di cifoscoliosi.


- IPERCIFOSI e IPERLORDOSI
Curvature patologiche della colonna vertebrale nel piano sagittale che si accompagnano ad alterazioni strutturali dei corpi vertebrali.
Si parla di:

- Cifosi patologica o ipercifosi dorsale
Quando l’angolo della cifosi dorsale è maggiore di 35 gradi (curvatura convessa).


- Lordosi patologica o iperlordosi
Curvatura in avanti della colonna a livello lombare (il bacino ruotato anteriormente fà risultare la pancia sporgente).


- TORCICOLLO MIOGENO
Inclinazioni laterali del capo dovute una retrazione monolaterale del muscolo sternocleidomastoideo (viso e capo si presentano inclinati dalla parte della tensione muscolare e ruotati da quella opposta).



DEFORMAZIONI DEGLI ASSI OSSEI

Modificazione del normale rapporto tra due segmenti scheletrici adiacenti
L’anomalia può essere presente sin dalla nascita oppure essere acquisita successivamente (frattura mal consolidata, artrosi, ecc.). In alcuni segmenti del corpo un certo grado di flessione è fisiologico (esempio: flessione fisiologica del ginocchio).

Nel piano frontale:

- Varismo
L’angolo di deviazione è inferiore a 180° relativamente alla linea mediana del corpo.
(l'asse longitudinale del primo segmento scheletrico forma con quello del secondo segmento un angolo con il vertice verso l’esterno).

- Valgismo

L’angolo di deviazione è superiore a 180° relativamente alla linea mediana del corpo.
(l'asse longitudinale del primo segmento scheletrico forma con quello del secondo segmento un angolo con il vertice verso l’interno, verso la linea mediana del corpo).




Nel piano sagittale:

- Recurvato
quando sul piano sagittale l’angolo di deviazione è minore di 180° anteriormente.

- Procurvato
quando sul piano sagittale l’angolo di deviazione è maggiore di 180° anteriormente.

Nel piano trasversale:

- Rotazione interna

- Rotazione esterna




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